Se in Italia la navigazione editoriale di Pepito è proseguita per strappi, accelerazioni, impantanamenti in stagnanti acque basse, in giro per il globo terracqueo è proseguita con il vento in poppa, tanto che il personaggio di Bottaro, al pari di Cristoforo Colombo quasi cinquecento anni prima, è divenatato un vero e proprio rappresentantedell’Italia nel Mondo.
In particolare, è la Francia a realizzare le edizioni più curate e di maggior durata.Per l’esordio in terra francofona, l’aggettivo “pirata”assume per il suo autoreuna valenza sinistra: mentre infatti sta svolgendo il servizio militare a Orvieto, i personaggio viene ceduto, a sua insaputa, alla casa editrice parigina S.A.G.E’.
Victor Brussard, il titolare del marchio, già dal giugno del 1954, vara un mensile intitolato proprio Pépito. Le storie, per circa un annosono realizzate dall’autore di Dick Fulmine, Carlo Cossio. Bottaro lo viene a sapere, sistema la questione con il suo editore e, dall’anno successivo, riprende le rendini del personaggio e il controllo di ciò che appare sulle edizioni targate S.A.G.E’, che tra album. testata bimestrale e volumi, proseguirà fino al 1972, per un totale di tremila tavole destinate agli albi tascabili e duemili a quelli di grande formato.
Una mole di lavoro che non può certo rimanere appannaggio di un solo autore, per quanto molto produttivo.
La squadra si estende così ben presto ad altri nomi di spicco. Alcuni fanno riferimento alla cosidetta “scuola di Rapallo”, gruppo di talentuosi cartoonists nata nei primi anni Cinquanta attorno a Luciano Bottaro, Franco Aloisi*, Guido Scala e il brillante sceneggiatore Carlo Chendi.
A loro si aggiungono nel tempo Giorgio Rebuffi, Raymond Maric, Ferdinando Fusco, Lellbach, Luciano Capitanio e un giovanissimo Giorgio Cavazzano. La supervisione del lavoro di tuttiè sempre nella mani del creatore della serie, e questo è garanzia di alto livello di qualità.
di Davide Barzi
dal catalogo della mostra “Pepito un’avventura senza fine” 2009
(* in realtà Franco Aloisi, citato nell’articolo sopra ha disegnato altri personaggi di Bottaro, ma mai Pepito)
Qui sotto abbiamo messo a confronto alcune pagine di Pepito disegnate dai diversi autori, anche con la speranza di fare un po’ di chiarezza tra i collezionisti e i venditori di tavole originali che, non di rado, attribuiscono a Bottaro storie realizzate dai suoi collaboratori.