In Francia è stata tradotta con Par le petit bout de la baguette, in Grecia è invece conosciuta con il titolo Ταξίδι στον μικρόκοσμο (viaggio nel microcosmo) traduzione più vicina al titolo originale Pippo nel microcosmo, ed è la storia bottariana presente sul primo numero del 2021 di Grandi Classici Disney (n°61).
L’eccezionalità di questa storia, scritta e disegnata da Luciano Bottaro nel 2004 per Topolino, è di non essere mai stata ristampata dopo la sua prima apparizione e per questo inserita da Luca Boschi nel sommario del mensile della Panini Comics.
Bottaro, utilizza come prestesto la laurea in micronizzazione che Nocciola deve assolutamente conseguire per poter mantenere il titolo di strega, per mettere in scena un’avventura di quelle che amava lui e che hanno caratterizzato la sua produzione disneyana a partire dagli anni Novanta. Storie che sconfinando in mondi immaginari, gli offrivano la possibilità di esprimersi liberamente dal punto di vista grafico. In questo caso è Pippo, estratto a sorte come cavia per l’esame di Nocciola,ad accompagnarci in un viaggio che attraversa prima strato delle polveri, poi la foresta delle muffe, per continuare nello spazio dei cristalli neri e terminare in mezzo a virus e batteri, il tutto in un’interpretazione tipicamente bottariana, in cui anche la colorazione gioca un ruolo fondamentale.
Bottaro, infatti, come sempre accompagnava le tavole originali con una versione fotocopiata e interamente colorata a pastelli per dare le indicazione agli addetti alla colorazione al computer. In questo caso le direttive dell’autore sono state seguite “alla lettera”con un risultato più che soddisfacente.
E’ curioso notare come la redazione di Topolino ponesse grande attenzione all’uso delle parole utilizzate dagli autori, modificando i dialoghi quando considerati, probabilmente, poco politically correct . Mettendo a confronto le fotocopie della storia, che Bottaro era solito fare prima di consegnare, si può vedere come, per esempio, “analfabeta” è stato tramutato in “non sappiamo leggere“, l’esclamazione dell’adirato Pippo “gentili un corno” perde tutta la sua enfasi con “ehm… vado via subito” e un più semplice ed elegante “Nocciola” ha sostituito la “vecchia befana“. E gli esempi potrebbero continuare.