Questo mese Luciano Bottaro si è guadagnato un posto nella sezione superstar di Grandi Classici Disney (n°5) con una storia che il critico Alberto Becattini ha definito “ … in assoluto una delle migliori storie disneyane prodotte in Italia” (Le Grandi Parodie n° 31).
Parliamo di “Paperino e l’isola del tesoro” il primo episodio della fortunata serie dei paperi-pirati, che nel 2013 è stata raccolta in unico numero di Tesori Disney (n° 16), e che, tra le storie Disney di Bottaro, è una delle più ristampate e tradotta in più lingue, compreso in cinese ( 终极米迷 2009). “Paperino e l’isola del tesoro” , pubblicata nel 1959, in tre puntate, su Topolino (n° 216-217-218) è stata scritta e disegnata da Luciano Bottaro con l’apporto di Carlo Chendi alla sceneggiatura ed è solo lontamente ispirata all’omonino romanzo di Robert Louis Stevenson.
Come nel romanzo originale anche nella versione disneyana c’è la ricerca di una mappa per trovare un tesoro nascosto, ma l’avventura gira attorno alla figura del Saltapennone, il fantasma di un pirata. Un espediente che permette a Bottaro di trasportare i tre nipotini e, l’ignaro Paperino, nel XVII secolo per far vivere loro una vera avventura tra galeoni e pirati. In breve tempo, zio e nipoti si ritrovano in mezzo al mare, prigionieri di un vascello capitanato da Paperon de Paperoni, qui nel curioso ruolo di capo della Banda Bassotti.
Un incalzare di gag e trovate accompagnate dal disegno di un Bottaro in piena forma, che dà il meglio di se con alcune indimenticabili scene a tutta pagina, l’attacco della piovra o quello del serpente di mare sono solo due esempi, sono sempre un invito a rileggere questa storia.