Anche l’attuale numero di Grandi Classici Disney (n° 339), ci offre la possibilità di rileggere una storia realizzata da Luciano Bottaro qualche tempo fa, precisamente nel 1965, per Topolino (n° 523). Scritta dallo sceneggiatore Gian Giacomo Dalmasso, “Qui Quo Qua e il folle folle folle folle rapimento” (scritto proprio 4 volte) è stata disegnata a quattro mani da Bottaro e Guido Scala. Scala, infatti, diventato poi un autore affermato, ha iniziato la sua attività disneyana collaborando alle storie di Bottaro a volte occupandosi delle matite, come, probabilmente in questo caso, altre degli inchiostri.
Protagonisti indiscussi di questa divertente avventura sono i Bassotti che, per “scucire” dei soldi a Zio Paperone escogitano il rapimento Qui Quo Qua, sottovalutando l’intelligenza dei tre nipoti che riescono sempre a cavarsela in ogni situazione, ricorrendo spesso agli insegnamenti del Manuale delle Giovani Marmotte.
Il volume in edicola è particolarmente interessante per la ristampa di due storie considerate rare: “Topolino e l’isola dei pagliacci” (1952) con i disegni di Michele Rubino, figlio del grande Antonio, e “Topolino e la chiave smarrita” (1950).
Salve. Ho questa storia in qualche ristampa precedente, la trovo molto rocambolesca e divertente, soprattutto per come reagisce Paperone al ricatto (non so se gli autori odierni proporrebbero mai una reazione come la sua…).
Tuttavia secondo me il meglio Bottaro l’ha dato fuori dalla Disney, soprattutto con Pepito, del quale attendo da anni una ristampa (possibilmente cronologica) delle sue storie: possedevo la serie quasi completa dell’edizione Bianconi (tranne il n° 1) andata smarrita… 🙁
Vetrine Internet e mercatini propongono prezzi, giustamente, alti per poter entrare in possesso di albetti con storie poi mai ristampate in Italia. Un vero patrimonio culturale e artistico del quale stiamo perdendo la memoria.
Ciao Gas75,
grazie per il tuo messaggio.
C’è da dire che questa non è certo una delle migliori storie Disney di Luciano, e il suo contributo, probabilmente (è sempre difficile, quando ci sono questi tipi di collaborazione, stabilire chi ha fatto cosa), si limita solo al ripasso, ma non è un segreto che preferiva dedicarsi alle storie dei suoi personaggi riuscendosi ad esprimersi al meglio. Per ora l’unica iniziativa di ristampe di Pepito viene dalla Francia http://www.cornelius.fr/blog/index.php?post/2012/08/22/Pepito-%28bis%29. l’ editore Cornelius ha realizzato il primo volume, di ottima qualità, e sta preparndo il secondo… ma oltralpe c’è una realtà editoriale ben diversa da quella italiana.
Conosco la popolarità di Pepito in Francia, ma per me il francese è, come si dice, arabo…
Noi non siamo nemmeno riusciti a dedicargli un volume delle tante collezioni uscite in abbinamento ai quotidiani (100 anni di fumetti, Classici di Repubblica…).