Maramao è un gatto nero sempre alle prese con i suoi irriducibili nemici, i fratelli Ruffo, Zuffo, Puffo, che non perdono occasione per giocargli qualche brutto scherzo. I tre malvagi individui entrano in scena a partire dalla seconda avventura pubblicata su Gaie Fantasie, delle Edizioni Alpe, nel 1952, mentre nell’episodio di esordio “Gli uomini di neve”, il protagonista deve vedersela con dei pupazzi di neve animati.
Furono proprio le “paginette” (così le definiva Luciano Bottaro) di questa storia a calamitare l’attenzione di Giuseppe Caregaro, tanto da decidere di fare una visita a sorpresa al Maestro nel suo studio di Rapallo.
All’editore dell’Alpe piacque talmente tanto questa nuova serie che non solo decise di acquistarla, ma ne progettò una testata. Ciò che colpì Giuseppe Caregaro non fu tanto la bellezza grafica di queste tavole (bisogna infatti ricordare che si trattava di un autore ancora giovane e inesperto), ma soprattutto il fatto che egli vedeva in questo gatto parlante la possibilità di ambientarne le storie in qualsiasi epoca e luogo, proprio come il rivale Topolino.
Purtroppo da Orvieto giunse per Luciano Bottaro la chiamata alle armi e il progetto non fu mai portato a termine, anche se le avventure di Maramao continuarono ugualmente ad apparire nella serie Gaie Fantasie, spesso realizzate anche dall’amico e collega Tiberio Colantuoni