L’annunciata uscita del volume “l Buon Diavolo Geppo, a cura di Rw-Edizioni Linea Chiara, ha riaperto, sul blog Retronika, la discussione sul ruolo rivestito da Luciano Bottaro nella nascita di questo personaggio.
Per dare il nostro contributo alla questione, riportiamo la risposta che diede lo stesso Bottaro a questo proposito “quella di Geppo è una storia curiosa: proverò a raccontarla. In una tavola di Aroldo, nel 1950 circa, avevo presentato una serie di diavoli che si auto-sponsorizzavano promettendo di comparire molto presto in un loro personale “cineromanzo”. Solo uno di loro, un diavoletto buffo e nero, fu da me introdotto in una versione comica di Robin Hood che, peraltro, non portai mai a compimento. Ma avevo parlato spesso di questo buon diavolone con Aloisi. Quando si trasferì a Genova ne parlò, a sua volta, con un soggettista di Cucciolo che propose il personaggio all’editore Bianconi.
Curiosamente l’editore inviò a me la prima sceneggiatura invitandomi a dar vita a questo buon diavolo. Sulle prime accettai e inviai una paginetta con alcuni schizzi del personaggio al quale avevo dato il nome GEP. In un secondo momento cambiai idea e scrissi a Bianconi che non mi andava di disegnare quel buon diavolone. Essendo poi molto impegnato con Pepito e gli altri caratteri della serie persi di vista il diavolone. Il nome GEP o GEPPE da me proposto era collegato a un noto personaggio di Rapallo, un buon diavolo, un uomo sfortunato che tutti conoscevano. Di più non so».